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Per tua buona sorte

Una grande e toccante storia vera

Otto mesi intensi e pieni di pathos, avventura e sentimenti. Otto mesi senza tregua. Un susseguirsi di colpi di scena, attentati, ripensamento, eventi tragici ed eventi indimenticabili. Amori che finiscono e altri che nascono. Il radicale cambiamento di un uomo che da omofobo arriva ad accettare la relazione del figlio con un altro ragazzo, perché...

Roberto è un cinquantenne bello, affascinante, ricco. Uno dei temuti (dai mariti) playboy. Vive la vita che tutti vorremmo, ma... la sua vita perfetta, all'improvviso si complica. Subisce degli attentati alle sue aziende, gli vengono revocati dei contratti già stipulati...
SCOPRE che il figlio adolescente è omosessuale! Non lo accetta. Lo odia, quasi lo ammazza, lo caccia da casa. Solo che per lui, abbandonato dalla famiglia, dagli amici, tutto questo è troppo.
Crede di non riuscire a farcela...

Da vent’anni Roberto trascura la famiglia. Da quando, subìto il tradimento di colui che considerava un secondo padre, si è chiuso in se stesso, diventando cinico e spietato, anche se sempre corretto. Non ha più fiducia nelle persone e trascura la sua stupenda famiglia. Forse per spirito di rivalsa, diventa uno dei più famosi e ricercati playboy della regione. Quando scopre l'omosessualità del figlio adolescente, che, cresciuto senza una guida ha potuto dar libero sfogo ai suoi istinti, non riesce ad accettarlo. La famiglia e il suo miglior amico lo abbandonano. Quando solo, in quella casa vuota e col “rumore” di un silenzio irreale, si rende conto di ciò che la sua intransigenza ha provocato, crede di non farcela. Inizia un lento e ravagliato percorso, inizia a chiedersi se stesse sbagliando e, aiutato dalle storie che legge su internet – storie simili alla sua, ma finite tragicamente -, le sue convinzioni si sgretolano. Poi, come dicono i suoi familiari nelle interviste, un angelo gli tende una mano, e lo aiuta a uscire dal tunnel nel quale è entrato. Alla conclusione del suo percorso, Roberto non solo accetta la diversità del figlio, ma si rende conto di essersi innamorato…

Intervista a Pamela (Moglie di Roberto)

Pamela, possiamo a tutti gli effetti, considerarti parte lesa - fra virgolette. Cosa provi oggi?

Quando io e Roberto ci siamo conosciuti, ci siamo innamorati subito. Lui è stato il mio primo vero fidanzato. Era bellissimo, alto, muscoloso, i suoi occhi erano stupendi, il suo sorriso bellissimo e il suo sguardo magnetico. Tutte le ragazze della scuola pendevano dalle sue labbra e avrebbero fatto di tutto per compiacerlo. Ma lui scelse me. Io non avrei mai sperato di potergli piacere e non riuscivo a crederci. Ci fidanzammo dopo due giorni e per due mesi siamo stati inseparabili, poi lui andò a Milano. Io ero al primo anno di Università, lui al terzo, ma aveva avuto una grande opportunità, la Bocconi. Prima di partire mi disse: «Aspettami, sarai mia moglie!» E così fu. I primi anni di matrimonio sono stati fantastici. Eravamo innamoratissimi e non ci lasciavamo mai. Poi all’improvviso è cambiato, per colpa di quello che considerava un secondo padre. Non se lo aspettava e ne è rimasto letteralmente sconvolto, lì è cominciato l’inferno. Mi è dispiaciuto per i figli che non meritavano un simile trattamento. Ho cercato di combattere, di farlo rinsavire, ma non ci sono riuscita e mi ero arresa. Poi è comparso Mario ed è riuscito a fare una serie di miracoli. Ci ha ridato il vero Roberto, il “mio” Roberto e finalmente i miei figli possono conoscere il loro vero padre e ha aiutato ognuno di loro a trovare la felicità. Loro due? È bello vedere come stanno bene quando sono insieme sono felicissima per loro e sono anche un po’ gelosa. Ora Roberto ha trovato un equilibrio ancora maggiore dei primi anni che l’ho conosciuto e prova un sentimento superiore anche al nostro. E Mario… un angelo che il Signore ci ha inviato e che non smetterò mai di ringraziare. Ho subito avuto una bella sensazione su di lui. Quando venne con Guido a casa, alla ricerca di Nick mi colpì la sua calma e risolutezza. Ci sbatté subito in faccia come stavano le cose e ciò che era giusto fare. Mi viene da ridere… quella sera era talmente risentito verso Roberto che se lo avesse avuto fra le mani, chissà che sarebbe successo. Ora, quando vedo come si guardano, come riescono a pensare la stessa cosa solo incrociando lo sguardo e come sono felici, sono felice per loro e per noi. Che bella persona Mario. Non ha esitato un istante ad aiutarci, non si è curato di rischiare la vita per noi, ed era pronto a rinunciare alla sua felicità, pur di vederci felici. Grazie Mario!

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